Cristina Meli
Hòbelté, 1807 mt
Poesia
Affidiamo il racconto dei giorni di residenza alle parole di chi ha preso parte a questa esperienza, raccolte tempo dopo durante un incontro al Tram Diogene, occasione di ritrovo e di riflessione sul percorso fatto.
L’incontro inizia con un momento di lettura di un capitolo del libro “Le vie dei canti”, di Bruce Chatwin. Il passo contiene una leggenda aborigena del “tempo del sogno”, un periodo in cui la Terra era una pianura arida e sconfinata e tutte le forme di vita erano primordiali ammassi di materia. Era abitata soltanto dagli Antenati, esseri con sembianze umane e animali, da sempre vecchi e stanchi. Un giorno arrivò il Primo Sole e squarciò la Terra. Fu così che i figli degli Antenati uscirono dal fango e pronunciarono il proprio nome.
Il gesto simbolico del pronunciare il nome è considerato dalla cultura aborigena il fondamento della nascita di ogni cosa esistente.
La parola, il nome delle cose, è indispensabile per far esistere un’emozione o un ricordo. È l’elemento chiave che ha portato l’umano a dominare la natura e ad immaginare oltre ad essa. È un mezzo per generare la vita.
La lettura ha così fornito lo spunto a tutti i presenti per immergersi in un luogo di riflessione finalizzato al “dare il nome” a ciò che hanno vissuto durante l’esperienza a Hòbelté.
Qui di seguito ecco alcune delle parole pronunciate durante l’incontro:
concentrazione, empatia, ascolto, percezione, accoglienza accogliere l’altro, accogliere un’idea, accoglienza condivisa), filocalia, ritmo, riordinare lo spazio, mimetismo (prisma), immersione (immergersi nella solidità della montagna), comprensione, energia, sedentaria-sedimentaria-nomade (come le pietre, sedimento), conoscendo ci si allontana, simbiosi, condivisione, sfaccettature (luce/buio, modi di porsi, ambiente), reti (reti di sentieri, reti naturali, reti di comunicazione, reti di persone), sogno, pensare per immagini (“come pensano le foreste”).
© crediti fotografici di Delia Chirila
Laura Pugno
Artista visiva
Docente universitaria
Silvia Margaria
Artista visiva
Membro progetto Diogene
Michele Guido
Artista visivo
Docente universitario
Francesco Pastore
Ricercatore in
Scienze Forestali
Marco Gagliardi
Simone Scardino
Luna Rosato
Pietro Monfalcone
Raffaele Cirianni
Ester Sementino
Giorgia Daka
Lucrezia Ferrari
Ilaria Borloni
Cristina Meli
Hòbelté, 1807 mt
Poesia
Alcune fotografie e un video
Filocalia corale
Attività proposta per Casa Walser
Taccuino
Appunti della residenza
Senza titolo
Video, prisma di vetro
Taking my father’s shoes for a walk
Performance
Punto di vista
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