Seconda vita

Brenno Franceschi
2022
colofonia, corpi lignei 
 

“Seconda vita parla della ciclicità del tempo associata al binomio vita-morte. Quando una ferita si apre dalle trame della corteccia sgorga un liquido dorato. Per la pianta, ormai privata di vita, è l’ultima occasione per manifestare la vitalità che la anima. Si crea così un cortocircuito nel processo di degradazione della pianta che mostra per un’ultima volta, all’apparenza, la linfa vitale che l’ha attraversata in vita.”

Seconda vita si basa sulla manipolazione dell’elemento naturale per eccellenza, la resina. L’artista ne utilizza un tipo particolare – la colofonia gialla, trasparente, lucida per creare spine da inserire su residui vegetali: pezzi di corteccia, rami. La resina è per la pianta ciò che per l’uomo sono le piastrine, è fonte di rigenerazione e di longevità: più la pianta è ricca di resina, più la pianta è longeva.
La pianta produce secrezioni di resina per proteggere un taglio nella corteccia dentro il quale potrebbero depositarsi insetti, batteri, corpi estranei. Questa sostanza naturale come la madreperla nell’ostrica – è la traccia fisica di una ferita.
L’artista si è chiesto in che modo l’uomo possa inserirsi nel processo naturale, nel ciclo vita-morte della pianta. Lavorando la colofonia, ha creato spine dorate da attaccare su parti residuali della pianta per regalarle longevità, per partecipare a quel suo processo di cura.
Le secrezioni di resina sono però amorfe, senza forma, casuali; quelle in Seconda vita invece riportano la traccia della mano dell’artista. Ciò perché l’artista, l’homo faber, non può inserirsi nel ciclo naturale senza essere artificioso. L’aggettivo corretto è artificioso, non artificiale; proprio perché l’obiettivo della ricerca dell’artista è quello di avvicinarsi alla natura, non di contrapporsi ad essa. Ma l’uomo non è Prometeo, non può plasmare una vita con il fango e il fuoco, così come non può risanare la vita di una pianta: nel suo simulare la magica cura della resina sulla pianta, l’artificio rimarrà sempre palese.
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